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Il Sermig

Il Sermig

Alla sera ci avviamo al Sermig (Servizio Missionario Giovanile) nato a Torino nel 1964, fondato da Ernesto Olivero, sua moglie e un gruppo di giovani, per concretizzare un “sogno”: eliminare la fame e le grandi ingiustizie del mondo.

Dal 1983 il Sermig entra nel vecchio arsenale militare di Torino e grazie all’aiuto gratuito di migliaia di persone si trasforma in Arsenale della pace.

Oggi l’Arsenale è un monastero metropolitano abitato fa una fraternità che vive nella preghiera e nel servizio ai giovani  e ai più poveri, è sostenuto dalla generosità di tanta gente di buona volontà.

Nel cortile dell’Arsenale su un muro sbrecciato come da una bomba campeggia la scritta “La pace è disarmante”.  In un luogo nato per fare bombe munizioni e proiettili ci induce a pensare a come

45.000 mq che prima erano votati alla morte  e distruzione oggi sono destinati all’ assistenza sanitaria per persone disagiate, accoglienza residenziale per donne e uomini in difficoltà, accoglienza residenziale per donne in difficoltà sole con bambini,ospitalità residenziale di bambini malati con le loro famiglie, accompagnamento  nella ricerca di lavoro, distribuzione di generi di prima necessità.

In uno dei mille corridoi e stanze che abbiamo percorso ho notato uno slogan che mi ha colpito “Ogni bambino per crescere ha bisogno di un villaggio”, mi ha colpito pensando alla solitudine dei nostri bambini davanti alla televisione. E’ il richiamo del gruppo Re.Te. Restituzione tecnologica, scienza e tecnologia a supporto della vita nei paesi più poveri.

La parola restituzione al Sermig ha un valore particolare, durante la messa l’offerta viene chiamata restituzione perché quello che diamo è come se fosse restituito ai poveri.

Sono in atto  interventi umanitari e aiuti di emergenza a popolazioni colpite da guerra, carestia e calamità naturali,un condominio solidale formato da appartamenti indipendenti dove coppie di sposi, famiglie, giovani, condividono uno stile di vita comune  e di servizio a nuclei famigliari più deboli.

L’attività continua con un centro diurno “La Sosta” per donne  e uomini senza fissa dimora gestito con Caritas Diocesana

Ogni giorno entrano al Sermig , aperto 24 ore su 24, centinaia di persone e nel fine settimana diventano più di un migliaio, l’attività di pulizia è una delle più richieste e anche noi, armati di scope e  stracci puliamo stanze, bagni, saloni, subito inondati da fiumi di rgazzi.

Prima di salutarci leggiamo una interessante intervista a San carlo Borromeo preparata da Pinuccia Galli che ci ha aiutato a capire la figura del grande Santo sulle cui tracce abbiamo camminato.

Concludo con la frase di Ernesto  Olivero sul retro di copertina del suo libro” Per una Chiesa scalza”

“ Che tu creda oppure no, che tu sia cristiano o di un’altra religione, sento che è possibile camminare insieme e sento che ogni uomo  o donna, qualunque passato abbia, può essere mio maestro”.

Grazie infine ai componenti della pattuglia della regione Piemonte che come l’anno precedente nella visita alla Sacra di S. Michele, ci hanno guidato durante la strada, informato con precisione nei luoghi simbolo di Torino,allietato con la loro attenta e discrerta presenza.

 

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