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con la Comunità di Cinisello

E’ sera tardi ma ho ancora nel cuore l’eco di alcune parole che hanno fatto da colonna sonora alla nostra uscita con la comunità di Cinisello: Pazienza, Accettazione dell’altro, Condivisione, Accoglienza, Sobrietà, Fiducia.

Oggi per tutti noi è stata una boccata d’aria, di ossigeno un in mondo pieno di smog, bombardati come siamo da parole come corruzione, peculato, imbroglio, violenza….Attivit+á cascina Pagnana con il Como 12-01-2014 003

Siamo in una delle numerose comunità nate dall’intuizione di Enrica e Bruno Volpi che nel 1978, dopo un soggiorno in Africa, ritornano in Italia con l’obiettivo di dare vita a comunità di famiglie che ricreassero il clima di reciproca fiducia dei villaggi africani.

Arriviamo in una bella domenica di sole , evento raro nella pianura padana spesso dominata dalla nebbia , in una tipica cascina con la grande aia e le case dei contadini che si affacciano sul grande spazio condiviso .Noi siamo in quella che un tempo era la stalla, volta a botte e mangiatoie lungo le pareti .

Attivit+á cascina Pagnana con il Como 12-01-2014 031Oggi in questa Comunità di Cascina Pagnana vivono undici famiglie provenienti da diverse località ma accomunate dal desiderio di percorrere un tratto di strada insieme. Le famiglie non sono proprietarie dell’immobile che è stato concesso gratuitamente per 30 anni alla Comunità.

Dal 1999 al 2007 hanno fatto rivivere la Cascina con numerosi interventi che hanno visto la presenza di numerosi volontari tra cui parecchi gruppi scout.

Stare insieme insegna la pazienza, a questo proposito mi è venuto in mente il bel libro di Jean Vanier “ Comunità luogo del perdono e della festa”.

L’esperienza in Comunità non è definitiva ma permette ad ognuno di trovare la propria strada.

Penso a quanta pazienza ci vuole sia nelle nostre famiglie che nelle nostre Comunità, e non sempre si permette a chi sta con noi di trovare, con tranquillità ma anche sostegno, la sua strada.

Chi parla e ci presenta il percorso della Comunità è Angelino, marito di Gabriella e padre di Emanuele e Paolo che tengono vivo il ricordo di questa donna eccezionale.

L’altro termine che sottolinea il percorso fatto in questi anni è accettazione, imparare ad accettare gli altri, vivere con le porte aperte, si potrà così contare sempre sul proprio vicino. Essendo in tanti si possono fare molte più cose, c’è maggiore disponibilità, infatti è presente la realtà dell’affido di minori che spesso rimangono anche molti anni, se la famiglia di origine non manifesta il desiderio di riprendere un percorso coi figli.

La famiglia è il cuore dell’accoglienza. Ogni famiglia mantiene il suo lavoro ma vengono messi insieme i guadagni, gli stipendi in una cassa comune da cui attinge ogni famiglia per le sue necessità, un assegno in bianco viene consegnato ad ogni famiglia che all’inizio del mese preleva quello che pensa essere sufficiente per vivere.

Attivitá cascina Pagnana con il Como 12-01-2014 018Si può immaginare che la parola successiva sarà sobrietà si impara a riciclare a non sprecare

ma la conseguenza di tutto ciò è anche la fiducia tra i membri della Comunità dove ognuno fa sempre del proprio meglio per ottenere fiducia.

Non so a voi, ma a me che ascoltavo riecheggiavano nella mente le parole della nostra promessa scout.

Coronamento di questo cammino condiviso è la preghiera comunitaria, tutte la famiglie vivono una dimensione religiosa.

La Comunità accoglie anche un detenuto ai domiciliari che si è rivelato un ottimo cuoco preparandoci un pane morbido, soffice: sembrava un dolce abbellito da un grande cuore punteggiato sulla superfice dorata.

Attivit+á cascina Pagnana con il Como 12-01-2014 026Dopo un pranzo condiviso con la Comunità di Cinisello, Emanuele, figlio di Gabriella, scomparsa due anni fa, ci illustra la figura della madre che ha lasciato un grande vuoto in chi è rimasto.

Attraverso le belle immagini tratte dal libro dedicato alla mamma, Emanuele ce ne ha tratteggiato la storia da ragazza impegnata negli scout a giovane mamma amante della natura.

Nel 1999 farà un viaggio in America nei territori degli Indiani d’America. S. Francesco, come Cavallo Pazzo amano la natura e la rispettano, ma anche le Aquile randagie e gli scout amano la natura e la rispettano e qui ritorna la Legge di Baden Powell. Nelle foto compare vestita da indiana impegnata in danze propiziatorie quasi volesse collegare la terra con il cielo.

Gabriella amava i sassi a forma di cuore, ne aveva tantissimi: testimoniavano il suo amore per la vita.

Il figlio sente forte la mancanza della mamma ma questo gli fa sentire anche la sua forte presenza.

Il suo motto è “ Fai cose di cui tua mamma sarebbe orgogliosa” Anche B.P. diceva di non fare nulla di cui poi ci si possa vergognare.

Concludono l’incontro tre amiche di Gabriella che portano la loro testimonianza.

La prima ha condiviso con Gabriella l’esperienza del “ Carcere aperto” insieme andavano a fare visita ai detenuti e organizzavano letture della Bibbia, Gabriella sapeva stringere forti relazioni con tutti.

La seconda ricorda le preghiere scritte da Gabriella nei suoi viaggi.

La terza ricorda i forti legami affettivi, conserva ancora un suo messaggio in cui Gabriella le manifesta tutto il suo affetto anche se già minata dalla malattia.

Anche negli ultimi tempi della sua vita segnata da dolore e ricoveri Gabriella aveva bisogno di relazioni forti e di comunicare sempre la sua gioia di vivere.

Nelle foto la si vede spesso con le braccia in alto tese verso il cielo come a ringraziare del bene avuto o la si vede che scrive, sulla sabbia o sulla neve, Alleluja lode a Dio e grazie per i doni avuti.

Insieme ai suoi cari ha voluto preparare i canti della sua messa e l’ultima parola sarà Ave Maria.

Siamo tornati a casa con negli occhi il sorriso e le parole di Gabriella e dei suoi cari che vivono nel suo ricordo ma portano avanti anche gli impegni di vita che lei aveva mostrato.

Magi Oggioni Motta
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