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Conoscere per scegliere

Lo scautismo è sicuramente un metodo educativo esperienziale, dove l’imparare facendo si coniuga con l’autoeducazione, lo scambio comunitario di idee e di emozioni, la vita all’aperto, il senso del cammino.

Partendo da questa premessa, che riteniamo ampiamente condivisa, vorremmo scambiare con i lettori di “In Cammino” alcune nostre impressioni “a caldo” sull’esperienza fatta all’Assemblea Nazionale di Bardonecchia e su alcune “scelte” operate dai delegati di tutta Italia, impressioni che vorremmo avessero una risonanza e uno scambio attraverso la rivista, per aiutare la nostra crescita comunitaria.

La prima, la più viva, è che alcune “scelte” siano state fatte senza una conoscenza adeguata degli argomenti discussi o, addirittura, su conoscenze, sicuramente in buona fede, completamente o in parte errate, corrette solo parzialmente da interventi dell’ultimo minuto. Ci soffermiamo soltanto, in base alle nostre conoscenze dirette, sul problema di come affrontare la discussione sulle mozioni. La prassi vuole, da sempre, un intervento a favore ed uno sfavore e così, dopo qualche incertezza iniziale, si è proceduto in questa occasione, anche se ci sentiamo di suggerire che sarebbe più opportuno presentare la mozione, poi fare un intervento a sfavore e quindi uno a favore per dare possibilità di replica alle critiche mosse.

La Lombardia presentava una sola mozione sintetica, forse poco discussa anche in regione, per motivi familiari dei proponenti e di cui prendiamo atto, il cui contenuto offriva un “braccio operativo “ giuridico alla realizzazione concreta delle linee programmatiche proposte, discusse e in larga maggioranza condivise ed approvate durante il Consiglio Regionale di Cantù, successivamente recepite ed integrate anche nelle linee programmatiche nazionali.

In particolare tale mozione, modificata in pieno accordo con la Commissione Mozioni dell’Assemblea, proponeva la costituzione di una Commissione Nazionale che discutesse la possibilità di costituire una struttura giuridica ONLUS in grado di ricevere in donazione denaro, beni mobili e immobili, per costituire uno o più Centri decentrati MASCI, dove dibattere, studiare e approfondire argomenti legati all’educazione dell’adulto (e quindi riguardanti temi estremamente vasti, che vanno dalla famiglia alla partecipazione politica, dal conoscere se stessi al rispetto del creato, dalla responsabilità che abbiamo nell’utilizzo corretto delle risorse fino ai più attuali problemi socio-politici nazionali e internazionali), in collaborazione con altri Centri Studi, Università ed Organismi interessati ad approfondire i vari problemi citati, con l’intento poi di svolgere Seminari, Incontri e Convegni per divulgare quanto approfondito.

Avere in proprietà mezzi finanziari, ed eventualmente beni immobili, per realizzare questi obiettivi, darebbe all’intero Movimento una sua dignità ed un’ autonomia “adulta” rispetto a contratti di comodato (peraltro possibili e bene accetti), o altre forme di uso comportanti il rischio di una precarietà dipendente da molte circostanze esterne.

La proposta, che riguardava solo la costituzione di una Commissione che studiasse il problema, e che quindi, dopo averlo approfondito, avrebbe potuto esprimere parere negativo, dopo un breve intervento a favore, è stata respinta sulla base di un brevissimo intervento a sfavore, che ha sottolineato come già esiste nel MASCI una ONLUS di questo tipo, che è il Centro Mario Mazza. Questa è una scelta assembleare, che rispettiamo in quanto “democraticamente espressa” … nel senso che ha raccolto un numero maggiore di consensi rispetto a quelli favorevoli alla mozione.

Però, per chiarezza, avendo noi prestato servizio presso il “Centro Documentazione e Studi M. Mazza, quali rappresentanti del MASCI dal 1996 al 2000 ed essendo soci dal 2001 dell’ “Associazione Mario Mazza – ONLUS” , per la quale abbiamo partecipato alla stesura dello Statuto, desideriamo chiarire alcuni aspetti, forse sconosciuti a molti e che dimostrano come non si tratti della stessa cosa.

L”’Associazione Mario Mazza – ONLUS” ha, come finalità… la tutela, promozione e valorizzazione del materiale documentario relativo al Movimento, conservato nel proprio archivio, biblioteca, emeroteca e museo e lo sviluppo della ricerca storico-documentaria sul Metodo scout in Italia e nel mondo e quindi si propone quale servizio alle associazioni …

L’Associazione è, quindi, un prezioso Archivio, il più articolato di Europa, sullo scautismo, che raccoglie la documentazione delle Associazioni Scout AGI, ASCI, AGESCI, CNGEI, MASCI e comprende Biblioteca, Emeroteca, Museo scout, nonché un insieme veramente unico di “fondi” a incominciare da quello di Mario Mazza. Questa documentazione è messa a disposizione di ogni interessato, compresi giovani ricercatori che desiderino svolgere tesi sul Metodo educativo scout giovanile e infatti nella Biblioteca c’è una intera sezione dedicata alle tesi di laurea. Il sito dell’Associazione Mario Mazza (www.mariomazza.it), facilmente accessibile e ben strutturato, può illustrare, sicuramente meglio di qualche nostra parola, la ricchezza di quanto contenuto e di quanto fatto dall’anno di fondazione del Centro, che risale al 1962, per iniziativa degli Adulti Scout genovesi, che “intendevano in tal modo onorare la memoria del fondatore dello scautismo cattolico italiano, raccogliendo intorno all’archivio personale dell’educatore genovese Mario Mazza le testimonianze documentali della nascita e dello sviluppo dello scautismo italiano”.

Tuttavia l’Associazione non studia e non rielabora in proprio il contenuto della documentazione raccolta, specialmente quella relativa alla metodologia dello scautismo adulto, poiché già il lavoro di Archivio di quasi tutte le Associazioni scout italiane richiede un patrimonio di tempo e di energie, che non possono essere chiaramente dedicate ai problemi dello scautismo adulto, sia per le sue specifiche caratteristiche che per la sua necessità di approfondire tematiche attuali, come invece sarebbe possibile fare nella struttura da noi proposta, in quanto dedicata prevalentemente al MASCI.

Uno degli adulti scout lombardi che, con fedeltà, si è dedicato all’incremento e alla raccolta della documentazione MASCI nel Centro, è stato, come molti possono ricordare, Gioele Cova, della Comunità di Monza, morto mentre partecipavamo insieme ad una riunione del Consiglio dell’allora Centro Documentazione e Studi “M. Mazza” e per questo motivo proprio a lui è stato dedicato il “Centro Documentazione e Studi” del MASCI della Lombardia quando nel 2000, avendo avuto l’approvazione dell’Assemblea Regionale, portammo il progetto, per conoscenza, e ne avemmo l’apprezzamento, al Direttivo di Genova, di cui era allora Presidente Mario Sica.

Ma allora, perché i due Centri di Documentazione?

Intanto perché, all’epoca, uno dei grandi problemi a Genova era lo spazio per la conservazione cartacea, di cui la Lombardia si fece carico per il materiale locale e di cui inviava regolarmente soltanto le sintesi a Genova, come documentano i Quaderni “IMPARARE RIFLETTENDO”, sostituiti poi dal link fra i due siti, che nel frattempo erano stati iniziati.

Il secondo motivo, più importante per noi, era che la Lombardia riteneva qualificante per il Movimento, sin dall’inizio, non soltanto “mantenere viva la memoria storica del MASCI in Lombardia … e tenere i collegamenti con l’Associazione Mario Mazza …”, ma anche di promuovere Incontri, Seminari o Convegni, basati sui documenti storici, per fare il punto sullo stato di avanzamento degli studi sullo scautismo adulto e rilanciare l’argomento, come accaduto con le due esperienze “Ad transitum Padi” del 2004, “Sulle tracce della Parola” del 2007 e, in preparazione per il 2014, con “Dal bosco alla città”.

E’ questo secondo aspetto del progetto educativo che, confermato nella sua validità sostanziale dall’approvazione assembleare delle Linee Programmatiche per il 2013/2016, avrebbe richiesto, a nostro parere, una struttura giuridica nazionale ONLUS, con una sede propria, destinata, permanentemente, allo studio e alla rielaborazione della documentazione raccolta sulle vaste esperienze del MASCI, servendosi a questo scopo anche dell’archivio di Genova, nonché di tutti gli archivi storici presenti nelle varie regioni, per giungere alla realizzazione dell’Incontro triennale previsto dalla linea programmatica approvata dall’Assemblea di Bardonecchia “Scautismo per Adulti”.

Ma questa posizione negativa dell’Assemblea Nazionale a studiare e realizzare un Centro, dotato di autonomia, come per le Associazioni Giovanili esiste già dal secolo scorso quello intitolato a “Mario di Carpegna”, può rappresentare un segno che sia proprio la nostra Regione chiamata ad impegnarsi, dopo quasi sessanta anni di scautismo adulto, per realizzare questo “sogno” .

Stefania e Mario Rizzoli
Comunità masci di Legnano
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